La perdita di una persona
cara è un evento molto doloroso e traumatico, soprattutto per i bambini. I
genitori che stanno attraversando un periodo di lutto spesso sono in difficoltà
quando devono spiegare ad un bambino che un loro familiare o un caro amico è
venuto a mancare e spesso hanno anche la tendenza ad evitare l'argomento per
proteggere i propri figli. Tuttavia, arriva un momento in cui non si può
eludere questa verità. E’ importante garantire al bambino che ha perso una
persona cara un costante percorso di accompagnamento e contenimento emotivo. E’
fondamentale imparare il modo giusto per aiutare il piccolo ad affrontare e
superare questo triste momento. Le seguenti linee guida possono rendere questo
processo più semplice.
1)
Siate onesti con i bambini e incoraggiateli a porvi domande. Questo può essere
difficile perché non si hanno tutte le risposte. Ma è importante per creare
un’atmosfera di comfort e di apertura, e fargli capire che non c’è un unico
modo di affrontare questa perdita, c’è chi piange e chi invece, soffre dentro.
2)
E’ possibile spiegare che cos’è la morte ai bambini sin dai primissimi anni. E’
bene considerare l'età di un bambino e la sua capacità di capire le idee
complesse. I bambini non hanno una comprensione matura della morte fino all'età
di otto o nove anni. I più piccoli possono pensare che la morte è qualcosa di
temporaneo, e che la persona che li ha lasciati tornerà in futuro.
3)
Utilizzare termini precisi quando si parla di morte. Le persone spesso
utilizzano come sinonimo di morte il termine "perdere" una persona
cara. I bambini potrebbero farsi l’idea che
la persona può essere “ritrovata”. Spesso si usano immagini fantasiose, come "il nonno ha
raggiunto la nonna in cielo" o anche "è partito per un lungo
viaggio"... all'inizio questa strategia può essere una soluzione, tuttavia
essa ha i suoi limiti, rischiando di confondere il bambino.
La cosa migliore è
affrontare l'argomento in modo semplice ed onesto, senza paroloni. E’ inutile
dire ad un bambino che la morte è temporanea e che chi è morto si assenterà per
un lungo periodo. Bisogna spiegargli, semplicemente, che non ritornerà.
All’inizio questo fatto potrebbe essere difficile da mandar giù, ma col tempo
l’accettazione sarà meno dolorosa. Puoi ammettere, invece, al tuo bambino che non
sai assolutamente che cosa succede dopo la morte. Questo dialogo gli permetterà
di cominciare a riflettere. Per spiegare la morte c’è bisogno di termini
semplici in quanto fino all’età di cinque - sei anni, la visione del mondo dei
bambini è molto letterale. Così se colui che è morto era malato o anziano, si
potrebbe spiegare, per esempio, che il corpo della persona non funzionava più e
che i medici non potevano risolvere il problema. Se qualcuno muore
improvvisamente, come in un incidente, si potrebbe spiegare cosa è accaduto,
cioè che a causa di questo evento molto triste il corpo della persona ha smesso
di funzionare. Potrebbe essere necessario spiegare che “morire” significa che
il corpo ha smesso di funzionare e che non può essere “aggiustato”. L’aspetto
positivo di ciò è che una persona morta non soffre più, non prova più dolore,
freddo, fame… I bambini così piccoli hanno spesso difficoltà a capire che tutte
le persone e gli esseri viventi alla fine muoiono e che questa situazione sia
definitiva e che quindi la persona non tornerà più. Per questo il bambino avrà
la tendenza a continuare a chiedere dove sta la persona amata o quando la
persona ritornerà anche dopo avergli spiegato che non tornerà più. Per quanto
frustrante questo sia, continuate a ribadire con calma che la persona è morta e
non può ritornare.
4)
Niente bugie ai bambini! è essenziale parlare subito col piccolo della perdita,
senza aspettare che si stupisca di non vedere più quella la persona da un po’
di tempo. Evitare l’argomento o inventarsi storie ai confini della realtà
genera solo confusione e angoscia nel bambino. I piccoli sono perfettamente in
grado di capire il nostro dolore e sanno essere anche capaci di consolarci.
5)
E’ necessario spiegare al bambino che,
se quella persona non è più presente fisicamente, lo sarà sempre nel suo cuore
e lo accompagnerà nel corso della vita. Una fotografia appesa alla parete o un
oggetto appartenente alla persona defunta possono essere utili per alleviare
temporaneamente il suo dolore.
6)
E’ utile far assistere il bambino al funerale. Ciò gli permetterà di capire
meglio ciò che accade e trarre beneficio dal sostegno dei familiari, ma gli
consentirà anche di poter piangere liberamente. Se il bambino lo desidera, può
anche vedere il corpo del defunto e mettere una fotografia, un oggetto o un
disegno nella bara.
7)
Ricordate che i bambini non possono tollerare lunghi periodi di tristezza. Ciò
significa che si può decidere di farli giocare e partecipare alle loro attività
abituali. Questo non significa che essi non amano la persona che è morta, né
significa che mancano di rispetto. Va bene permettere o incoraggiare i bambini
a divertirsi come facevano prima della morte.
8) A
volte capita che il bambino abbia dei sensi di colpa e possa sentirsi
responsabile della morte di una persona cara perché convinto di non aver amato
abbastanza il proprio caro in vita, oppure per avere pensato in passato cose
cattive su di lui, o di avere desiderato la morte di questa persona per rabbia
momentanea. In questo caso è bene spiegargli che non è colpa sua e capita a
tutti di pensare cose cattive, ma che i pensieri non uccidono le persone.
9)
Bisogna essere sempre presenti ed evitare di lasciare il bambino solo col suo
dolore, rispettando i suoi ritmi. Alcuni bambini chiedono più coccole e
attenzioni. Questo è sintomo del fatto che vivono male il decesso e hanno
difficoltà ad accettare il lutto. Dite loro che li amate e, che anche se siete
tristi o piangete, li amerete sempre e vi prenderete cura di loro. E’ bene
uscire più spesso con loro e cercare di condividere maggiori momenti di relax e
di coccole.
10) I cambiamenti nel comportamento del bambino
(aggressività, isolamento sociale, disturbi del sonno, indifferenza) potrebbero
essere il segnale che egli sta vivendo dei problemi connessi con la morte. In
questi casi, è opportuno farsi consigliare da uno specialista.
Dott.ssa Rita Manzo
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