Il gioco è l’attività primaria dei bambini, i quali, attraverso di esso,
riescono ad esprimere le proprie emozioni, ad adattarsi all’ambiente che li
circonda e a sviluppare adeguate capacità di problem solving. Il gioco
infantile, se utilizzato correttamente, favorisce lo sviluppo globale del
bambino, contribuendo al suo benessere cognitivo, fisico, sociale ed emotivo e
alla formazione della sua coscienza morale. Attraverso il gioco i bambini imparano ad avere fiducia nelle proprie capacità individuali
(fisiche e mentali),ad esplorare il mondo, a scoprire se stessi; in sostanza rappresenta il loro modo di lavorare, di
apprendere, di comunicare, quindi di dominare la realtà.
Il gioco è il
linguaggio attraverso cui i bambini esprimono ciò che non riescono a tradurre
in parole. Per tutti questi motivi le mamme fanno molta attenzione quando comprano i
giocattoli per i loro bambini assicurandosi che questi siano educativi e che
siano adeguati allo sviluppo psicologico del bambino. Grazie al gioco i bambini possono esprimere con
naturalezza conflitti, disagi o situazioni che gli creano ansia e dominare
situazioni emotive troppo intense per la loro età. Giocare gli consente di abbandonare
momentaneamente la realtà con le sue
regole per entrare in un mondo di fantasia nel quale ogni desiderio
si può realizzare. Giocando i bambini ci rivelano non
solo come rappresentano la realtà ma anche come la percepiscono. Pertanto
è utilissimo per i genitori osservare il
modo di giocare dei propri figli, al fine di ricavarne preziosi indicatori del
loro sviluppo emotivo.
I bambini piccoli adorano giocare con i loro genitori e questo loro desiderio va assecondato
in quanto il gioco tra genitori e figli permette di migliorare la relazione
familiare che, come sappiamo, ha un
ruolo prioritario sullo sviluppo della personalità e della socializzazione dei
bambini essendo un ambiente naturale d'apprendimento di concetti e d'attitudini che
agiscono come rinforzo e come motivazione per il raggiungimento di nuovi
obiettivi educativi. Il gioco con i genitori consente al bambino di costruire con loro legami
di intimità. Giocare equivale a conoscersi e a
identificarsi maggiormente nel ruolo genitoriale, conoscere e a farsi conoscere
meglio dai propri figli, a dialogare e a creare legami più forti. Si può
affermare che giocare è il miglior modo di educare. L’ appuntamento col gioco cancella o rende più
accettabile l'altro tipo di relazioni che i genitori hanno abitualmente con i
figli: "Hai finito i compiti? Hai messo a posto i giochi? Mi fai vedere la
pagella? Si va a letto dopo cena!" ecc.. E’ importante che il gioco
diventi un momento di incontro tra il bambino e i suoi genitori. Ai giochi elettronici, passivizzanti e ripetitivi, sono da
preferire i giochi di finzione che danno ai bambini la possibilità di esprimere
le loro emozioni.
Nei primissimi anni di vita, il gioco più
apprezzato ed amato dal bambino è la mamma o eccezionalmente chi si prende cura
di lui. La madre è un "giocattolo universale"; per il bambino la mamma
è tutto: lo ama, si prende cura di lui, gli presenta il mondo, gli dà
sicurezza, gli trasmette fiducia.
Oggi purtroppo, molto di frequente, vediamo il crearsi di una frattura nella
comunicazione tra genitori e figli in quanto molti genitori a causa dei ritmi
frenetici della vita lavorativa non hanno molto tempo a disposizione da
dedicare ai loro figli in compenso trascorrono
molto tempo fuori casa rispetto agli anni precedenti. È molto importante lasciarsi trascinare dai giochi
dei bambini perché ciò consente ai genitori di stabilire un legame speciale con
loro che si rivelerà molto utile per entrambi durante l’adolescenza.
"il bambino che non gioca non è un
bambino, ma
l'adulto che non gioca
ha perso il bambino che era in lui
e di cui avrà sempre bisogno"
P.Neruda
Nessun commento:
Posta un commento