lunedì 23 aprile 2012

IL PANNOLINO

Quando è il momento giusto per togliere il pannolino ad un bambino?
La fase dello “svezzamento” dal pannolino è un momento molto importante per l’evoluzione del bambino.
Per quanto concerne la maturazione neurofisiologica il controllo degli sfinteri viene acquisito progressivamente e, solitamente, il controllo dello sfintere anale precede quello dello sfintere vescicale. Il controllo sfinterico completo si ha tra i tre e i quattro anni, ma non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto a fare meno del pannolino in quanto ogni bambino è diverso dall’altro e bisogna evitare di  forzare  i tempi  poiché obbligarlo potrebbe allungare il percorso. 

Dunque occorre rispettare i suoi tempi. Solitamente tra i due e i tre anni si procede con i primi tentativi e le femminucce per motivi fisiologici sono un pò più precoci. Sicuramente la primavera e l’estate sono i periodi migliori, perché se si bagnano, non prendono troppo freddo, inoltre con il caldo il pannolino crea fastidio.
Durante la fase dello “svezzamento” dal pannolino gioca un ruolo importantissimo sul piano affettivo l’atteggiamento della famiglia. La relazione madre-bambino è estremamente coinvolta. Per il bambino le feci sono un materiale “prezioso”, speciale, dotato di  un importante significato affettivo. Il bambino considera i suoi escrementi un proprio prodotto, la sua “opera d’arte”, ed è felice di mostrarli e donarli alla mamma e al papà. Pertanto un atteggiamento positivo da parte dei genitori, in particolare della madre, in merito alla loro espulsione faciliterà il bambino ad abbandonare la sicurezza del pannolino.

Ma come si fa a capire quando è il momento giusto?

Ci sono alcuni segni indicativi della raggiunta maturazione psicologica che possono essere colti, come ad esempio osservare e imitare il comportamento degli adulti o del fratello più grande, mostrare desiderio di indipendenza, camminare e sedersi da solo, capacità di alzare e abbassare i pantaloni da solo, ecc.
Alcuni consigli per le mamme…

1) non bisogna avere fretta: aspettare il momento giusto è un fattore  importante per il successo.

2) Potrebbe essere invogliante per il bambino scegliere il vasino insieme alla mamma. In commercio se ne trovano diversi, di tutti i colori e modelli. Sono molto confortevoli anche i riduttori,  ovvero quelle tavolette morbide che si mettono direttamente sul water per ridurne la grandezza, che danno al bambino la sensazione di fare una cosa da grandi. Molto invitanti per il piccolo sono anche le mutandine con i suoi personaggi dei cartoni preferiti.

3) fargli scegliere il posto che preferisce (non necessariamente il bagno, ma con buonsenso), i giochi che vuole avere con se, e se desidera o meno avere la sua mamma vicino.

4) Creare una quotidianità: ad esempio, accompagnarlo al vasino dopo i pasti (o ad intervalli regolari, per chi proprio non ce la fa a resistere qualche ora) e farlo sedere senza pannolino.

5)Mettere in conto una serie di “incidenti” di percorso, che non dovranno essere troppo rimarcati (ma nemmeno ignorati: semplicemente, dovranno essere accompagnati da una spiegazione serena, tipo “non fa nulla, la prossima che ti scappa dillo alla mamma e andiamo di corsa in bagno”).

6) Avere tanta pazienza, mai mettergli fretta, ma soprattutto fare tante coccole ed applausi quando il bambino riesce a controllare gli sfinteri. Non rimproverarlo mai nei casi di fallimento e, non fate mai paragoni con i bimbi degli altri. 

                                       Dott.ssa Rita Manzo

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